“N. 10814 Tabriz, 56 Raj, Iran (Persia), cm 185 X cm 123, cenacolo, lana e seta su seta.”
by Hossein Fayaz Torshizi
STORIA
Il 16 marzo 2021, sono stato incaricato dal fratello maggiore di tre eredi di una famiglia bergamasca, di stimare un lotto di cinque tappeti persiani e centro asiatici, di cui tre tappeti Tabriz con disegni figurativi a forma di quadro, chiamati “Bild”. Il curatore della divisione ereditaria di questo lotto, mi ha fornito le foto e le dimensioni dei manufatti e niente altro. Nessun certificato d’autenticità, etichetta originale, fattura o qualsivoglia documento storico riguardo i tappeti. Alla domanda sulla storia di questi esemplari, mi ha risposto che da circa una ventina di anni, i genitori possedevano questi tappeti, ed i tre Tabriz figurativi, decoravano le pareti della loro sala.
In questo articolo affronto il racconto della stima del tappeto/arazzo persiano Tabriz, copia dell’opera Leonardesca “Ultima cena di Gesù”, conosciuto come “Cenacolo” e dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità”.
Le varie fasi della stima di questo affascinante tappeto e degli altri quattro esemplari, avvenuta tutto in forma virtuale a causa della pandemia del Covid 19 in corso, è iniziata il 16 marzo e terminata il 7 aprile 2021.
LAVORAZIONE
È un esemplare di 123 cm di altezza per 185 cm di larghezza. È stato realizzato con nodo persiano asimmetrico “Seneh”, i filati pregiati sono di pura lana e seta naturale, sull’ordito di seta. La densità dei nodi in un metro lineare di altezza e di larghezza è di circa 800 file di nodi, per circa 640.000 nodi in un metro quadrato. È stato realizzato a mano su un telaio verticale. Il suo spessore è di circa 8 – 9 millimetri.
Il suo stato di conservazione era buono, poiché è stato sempre appeso al muro. La datazione della sua realizzazione, con ogni probabilità risale alla fine del XX secolo.
DISEGNO
“Cenacolo, Ultima cena di Gesù, patrimonio dell’umanità, dipinto tra 1494 – 1498, da Leonardo da Vinci nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano.”
Il disegno è stilizzato, floreale a quadro figurativo “Bild”, senza la cornice.
Iconografia
Il disegno a quadro è una copia del famoso dipinto cenacolo “Ultima cena di Gesù”, capolavoro di Leonardo da Vinci, realizzato tra 1494 – 1498, nella Chiesa Santa Maria delle Grazie a Milano, e dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”, con alcune personalizzazioni e variazioni da parte dell’ignoto disegnatore iraniano di Tabriz di questo tappeto.
Nella versione (copia) tessuta persiana dell’opera leonardesca, il disegnatore del cartone di questo tappeto/arazzo, sotto il tavolo, sul pavimento, nel dipinto originale formato da mattonelle di cotto, ha steso un bel tappeto geometrico. Inoltre, in primo piano, davanti alla tavola, sempre, sul pavimento, ha disegnato una grossa brocca di rame, usata nella tradizione persiana, per lavarsi le mani prima e dopo aver mangiato. Vicino alla brocca, su uno sgabello di legno, è appoggiato un grosso telo blù, usato per asciugare le mani dei commensali, dopo il sommario lavaggio delle mani.
Dalle tre finestre poste in fondo alla sala, si vedono la campagna fertile e verde, e in lontananza, le alte catene delle montagne che circondano la pianura di Tabriz. Su ognuna delle due pareti, come nel dipinto originale, sono appesi quattro teli rettangolari di velluto di seta, rosso scuro ed oro, dell’epoca Safavide.
TINTE
“Copia del Cenacolo, Ultima cena di Gesù, dipinto tra 1494 – 1498, da Leonardo da Vinci a Milano, ad opera di Cesare da Sesto, nel 1550 circa, nella Chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca, distretto di Lugano in Svizzera.”
Le tinte di questo tappeto sono bianco, avorio, varie tonalità di grigio, di blù, di rosa, di lilla, di viola, di verde, di rosso, di marrone, rame, mattone, oro e nero.
Le tinte del dipinto originale a causa dell’umidità del luogo e più di cinque secoli trascorsi dalla sua creazione, anche dopo un lungo, recente restauro, risultano sbiadite.
Invece, le tinte della copia del cenacolo Leonardesco, realizzato nel 1550 circa da Cesare da Sesto, nella Chiesa di Sant’Ambrogio a Ponte Capriasca, distretto di Lugano in Svizzera, risultano più accese, e sono state prese in considerazione, dagli autori iraniani di questa opera.
Autori
Usiamo la parola “gli autori”, poiché l’annodatura di un tappeto floreale e figurativo, realizzato in un labboratorio, situato in una città come Tabriz, al contrario di un manufatto geometrico tribale come “Baluch/Baluci” che è opera di una tessitrice, è il risultato di una stretta collaborazione tra il disegnatore, il tinteggiatore dei filati di lana e di seta e l’artigiano tessitore, spesso tutto finanziato e diretto, per lunghi mesi e talvolta alcuni anni, da un imprenditore.
“Torbat-e-Jam, Baluch/Baluci, Iran, 70 cm x 135 cm, disegno preghiera con gli scritti in alto, Allah e Mohammad, lana su cotone, n. 5007.”
“Tabriz, Iran (Persia), cm 302 x cm 195. Ordito: seta. Trama: cotone. Vello (pelo): lana pregiata e seta naturale in 7 colori. Firmato: Iran, Tabriz, disegnatore Ahmadpur, realizzatore tappeti Talai, n. 4445.”
“Tabriz, Iran (Persia), foto della firma in lingua persiana (farsi): “Iran, Tabriz, disegnatore Ahmadpur, realizzatore tappeti Talai” n. 4445.”
Firme e Scritti
Le firme che appaiono sui tappeti persiani, spesso sono cognomi di questi imprenditori, dopo il nome della località ad esempio “Tabriz” e la nazione “Iran”, raramente, in aggiunta al cognome dell’imprenditore, dopo la parola “disegno” viene annodato anche il cognome del disegnatore ed ancora più di rado la data, e quasi mai il cognome di chi ha annodato il manufatto; come in queste due immagini del Tabriz n. 4445, pubblicato nel nostro sito Internet www.fayaz.it.
Considerando che l’arte del tappeto persiano ed orientale, si è sviluppato nell’ambito dell’arte islamica, ove, dipingere la figura umana è stato fortemente sconsigliato, la realizzazione di questo tappeto a quadro lo rende un opera importante.
STIMA DI VALORE
Probabilmente la sede più addatta per la verifica del suo reale valore di mercato è un’asta di tappeti e tessuti di carattere internazionale.
tenendo conto dei prezzi del mercato dei tappeti orientali figurativi pregiati al dettaglio, ritengo che la stima del prezzo del manufatto preso in esame sia compreso in una forbice che va da Euro seimila e quattrocento (6.400,00) a Euro settemila (7.000,00).
© Hossein Fayaz Torshizi.
Morciano di Romagna (Rimini), 7 giugno 2021.