Tratti
dal libro "Il tappeto persiano: cultura e società orientale a casa" di
Hossein - Fayaz Torshizi, 1981. Pesaro, Italia.
I
nodi
Il
particolare di maggior rilievo risiede, nella tecnica e nel numero dei
nodi, che si possono contare in un metro di catena oppure in un metro
quadrato del tappeto.
Questi nodi, hanno il compito di fissare saldamente all'armatura del tessuto
(intreccio fra trama e ordito), i fili di lana, variamente colorato e
disposto secondo il mosaico del disegno; per ottenere una superficie omogenea
e fitta. Più la lana è sottile, tanto maggiore è la necessità dei nodi.
Proprio nella sottigliezza del filato sta il pregio primo del tappeto
e la bellezza del suo disegno. I nodi possono essere eseguiti con due
tecniche fondamentali:
- Il "FARSIBAFT
o SENNEH" (nodo Persiano).
- Il "TURKIBAFT
o GHIORDES" (nodo Turco)
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E'
evidente, che il costo del tappeto, dipende in primo luogo, dal tempo
impiegato per tesserlo e in sostanza, dal numero dei nodi che contiene.
Per fare un buon tappeto da salotto (cm 200 x cm 150 = 3,00 Mq) , nella
qualità fine Tabriz 49-50 (49-50 fili di nodi in sette cm di catena),
in pratica con 700 file di nodi in un metro di catena e 490.000 nodi in
un metro quadrato, con il nodo singolo "TAK-BAFT", occorrono in media
108 giorni di lavoro in pratica 4 mesi, di un bravo tessitore. La media
giornaliera, compresa il calcolo dei giorni di chiusura infrasettimanali,
è di circa 13.500 nodi il giorno. Naturalmente, facendo il nodo "JOFTI"
doppio, in pratica, piegando il filo di lana in due ed annodando sui due
fili dell'ordito, dimezziamo i tempi necessari d'annodatura, ed avremmo
un tappeto meno fine, con disegno meno nitido rispetto all'esemplare eseguito
con il nodo singolo. Nella stessa dimensione, un tappeto Nain fine nella
qualità sei La, con l'ordito formato di sei fili fini e ben ritorti di
cotone, raggiunge 800 il numero di file di nodi in un metro di catena,
ed 640.000 in un Mq.. Quindi per terminar lo con il lavoro costante di
un tessitore, ci vogliono circa 142 giorni (cinque mesi). Infine, per
fare uno dei tappeti pregiati persiani, come ad esempio Esfahan (Isfahan)
finissima, con l'ordito di seta, formato da tre fili molto ritorti ed
i nodi di lana fine Kork, con 810.000 nodi in un Mq.; necessitano 180
giorni circa di lavoro (sei mesi). Altri tappeti pregiati persiani al
livello d'Esfahan sono, i Tabriz, i Qum, i Kashan ed i Kashmar, realizzati
interamente in seta e la lana finissima Kork.
Per questo, artigiani frettolosi ed al tempo stesso furbi, annodano talvolta
in modo non ortodosso usando la pratica del nodo doppio o "JOFTI", nel
quale il filo singolo di lana anziché essere annodato su due fili dell'ordito,
rimane piegato in due, e poi annodato su due o nelle qualità scadenti
e grossolani su quattro fili.
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Paragone
del rovescio di due tappeti, uno con nodo TAK-BAFT (Kashmar Fayaz
Codice 410, Firmato Fayaz numero 751 - cm 213 x cm 141 =3,00 Mq) a
sinistra, l'altro NAIN TABAS (Codice 2220 - cm 198 x cm 110 = Mq 2,18)
tappeto a destra, entrambi con 600 fili di nodi al metro di catena
e 360.000 nodi al Mq.
Nel caso di Kashmar Fayaz 80 giorni lavorativi, mentre per Nain Tabas
40 giorni. |
I
colori
Oltre
ai nodi, altri importanti pregi del tappeto sono costituiti dalla raffinata
scelta delle sfumature di colore, esteticamente eccellenti ed anche dal
punto di vista igienica ed ecologica sono migliori quelle naturali, oggi
raramente in uso, per il loro alto costo di produzione. Sono d'ottima
qualità anche i colori chimici semi solidi, anche se ad un costo relativamente
maggiore, che con il passare del tempo diventano più tenui, proprio
come quelli naturali. Quelli solidi al contrario restano sempre uguali,
quelli poco costosi a base d'anilina (sostanza messa al bando dall'inizio
del secolo scorso in Iran), sono labili e dopo pochi anni sbiadiscono
del tutto.
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FARSH-E-REZA
Magazzino dei filati di lana, tinti con le tinte vegetali, Kahmar
- Iran - Maggio 1995.
Sig. Ghasem - Khoshbazm
Capo della produzione. |
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Mashhad -
Iran 9-23 maggio 1991
Laboratorio artigianale della tinteggiatura naturale.
Il maestro Khalegh-Pur, nel reparto magazzino e bagni di cottura.
Reparto di tinteggiatura a freddo dell'indaco.
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Il
disegno
Naturalmente
l'unicità del disegno rende il tappeto più pregiato. I motivi ed
il disegno del tappeto floreale nascono dalla mente di un miniaturista
o pittore. In un secondo momento un disegnatore professionale lo porta
sulla carta a quadretti (il cartone "Naghshe"). Questo prezioso procedimento
è una vera e propria arte. (l'espressione di un'arte)
La realizzazione dei disegni ricchi di elementi decorativi, richiedono
bravura ed attenzione del tessitore, e anche più manodopera. I tappeti
tribali, che solitamente non dispongono di un disegno ma hanno motivi
geometrici con l'impiego di poche tinte, sono l'espressione di una tradizione
ed un gusto diversi. (l'espressione di un gusto)
Questi tappeti, sono eseguiti in un asso di tempo più breve e con costi
minori.
I
materiali
Un
altro importante pregio, è costituito dai vari tipi di lana, la KORK,
o lana rasata in primavera, soffice e vellutata, scelta tra la parte migliore
della tosatura del dorso d'agnello, d'età compresa tra gli otto e quattordici
mesi, di razze bianche diffuse nella regione di Khorassan e poche altre
regioni persiane. Molto ritorta e resa sottilissima come filato di seta,
seguita da quella di seconda e terza rasatura. In Iran, anche se qualche
rara volta, sono riutilizzati gli scarti dei lanifici, per la produzione
di filati scadenti. Fortunatamente finora, nei filati di lana usati nei
tappeti, non esiste una parte di sintetico (oggi consentito nell'Europa
Unita fino al 35%). La lana KORK più pregiata in assoluto, anche più costosa,
si ottiene solo dalla peluria della capra di Khorassan. I filati ottenuti
da quest'ultima, sono più fini dei filati di seta di prima scelta. Tenendo
conto della loro esigua produzione, sono utilizzati solo per la realizzazione
di tappeti molto pregiati.
Molte volte, i disegni di tappeti in lana, sono contornati in seta, come
i Nain. Talvolta, i fiori sono in seta, come nei Tabriz, Qum, Kashan,
Kashmar e Birgiand. Quelli più pregiati, sono interamente fatti in seta
naturale.
L'ordito, complesso di filati tesi longitudinalmente tra i due subbi del
telaio, costituisce la struttura portante del tappeto. Le sue estremità
sono le frange. La trama, filato che corre trasversalmente per tutta la
larghezza del tappeto, tra i fili di nodi, ha la funzione di sostenere
i nodi, per la larghezza del tappeto. L'ordito e la trama formano l'ossatura,
mentre i nodi sono i tessuti e la pelle del tappeto. Nei pezzi di valore
sono di seta fine, mentre in quelli pregiati sono di cotone molto ritorto,
nei tappeti poco costosi sono di lana grossolana.
Il
luogo di provenienza
E'
importante anche il luogo di provenienza del tappeto. I grandi ed antichi
centri di produzione, sono meglio attrezzati e serviti, per la creazione
di tappeti più fini. Oggi, questi centri, o nelle grandi città, sono divenuti,
maggiormente, il luogo di raccolta. In altre parole una "borsa" d'ogni
tipo di tappeto. Per chiarire meglio portiamo un esempio italiano. La
produzione di formaggio di denominazione d'origine controllata, Parmigiano
reggiano, comprende la vasta area di tutte le province di Parma, Reggio
Emilia, Modena ed una parte della provincia di Bologna. Gli intenditori
sanno che la grana, proveniente da una certa località, è migliore
dal resto della produzione, per il sapore, colore, aroma e gusto. Anche
per i tappeti persiani pregiati vale questa regola. I nomi più importanti
sono stati citati già in alto. Comunque, in ordine d'importanza nell'attuale
produzione di tappeti di città sono: Esfahan, Tabriz, Nain, Qum, Kashan,
Kerman, Kashmar, Tabas, Birjand, Mashhad, Senneh, Ardebil, Bijar, Araq,
Ferahan, Saruq e molti altri centri iraniani. Quelli di produzione
tribale sono: Bakhtiari, Qshqai, Beluci (Baluch) Curdi del Kurdistan,
Kurdi di Khorassan (Quchan), Turcomanni, Afshari e tante altre tribù
di nomadi sparsi per il vasto territorio iraniano.
Gli
stilisti del tappeto
Ultimo
ed altrettanto importante pregio è costituito dalla firma del tappeto.
La firma po' rappresentare un artigiano imprenditore, inventore di un
genere di tappeto in una specifica città, come AMU-OGHLI all'inizio del
ventesimo secolo a Mashhad, ASAD DASTMALCHI a Kashan, HABIBIAN
a Nain, ARJEMAND a Kerman, AMINI a Birgiand e Mud (Società
fratelli Amini), SHAD-SAR a Kashan, ARSELANI a Qum e FAYAZ
a Kashmar. Talvolta, il tappeto è firmato solo dal maestro disegnatore
"OSTAD", o in congiunta con il titolare del laboratorio artigianale. Alcuni
dei maestri disegnatori persiani sono il pittore contemporaneo OSTAD
FARSHCHIAN a Teheran, SARAFIAN ad Esfahan, BENAM TABRIZI,TAGHIZADEH,
ZARGHALAM,SHEKUR, SHADKAM, MEHRAN, AHMADPUR e SARKHANI a Tabriz e
Abdol Majid JAVADI, Mohammad BAGHERI e Ahmad SHOJAI a Kashmar.
Oggi, grazie allo sviluppo delle vie di comunicazione, volonterosi e capaci
imprenditori persiani, nel rispetto di un'arte multi millenaria, possono
creare esemplari degni d'ogni rispetto, annodando la loro firma alla fine
d'ogni tappeto. In questo modo, sarà garantito il consumatore e salvaguardato,
l'autore e produttore. Auspichiamo l'approvazione, di una legge efficiente
e chiara sui diritti degli autori in Iran. Così i falsari di marchi
e firme in questo settore avranno vita difficile.
N. 410 (751)
Firma (il marchio) Fayaz
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N. 410 (751)
Numero progressivo 751
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L'età
del tappeto
Al
contrario di tutti gli oggetti consumistici, dell'usa e getta della società
dei consumi, il tappeto, più è vecchio più vale, purché sia in
buono stato di conservazione. In pratica, utilizzato in maniera appropriata,
e tenuto lontano dai raggi del sole, le tinte dei tappeti persiani con
il passare del tempo, acquistano delle sfumature gradevoli, rare in quelli
nuovi, Inoltre, in quelli vecchi ed antichi, possono essere talvolta completamente
naturali. L'elemento che agisce sull'aumento del valore di questi tappeti
è la più vecchia legge del mercato. Nel mercato globale, la domanda è
lungamente maggiore all'offerta. Il restauro dei pezzi antichi, non si
deve notare, al diritto del tappeto. In ogni caso, è consigliabile, che
anche in Italia, si diffonda l'abitudine di chiedere il certificato di
perizia legale (L'espertì) d'ogni tappeto vecchio (con più di quarant'anni)
ed antico (con più d'ottant'anni) di rispetto.
Conclusioni
Come avrete senza dubbio
appreso, per stabilire il valore autentico di un tappeto, bisogna tenere
conto di tanti particolari importanti. Per questo per i vostri acquisti
importanti è
necessario che vi rivolgiate a rivenditori specializzati, seri, di buona
fama e con anni
d'esperienza. Per le forniture importanti o da investimento, prima di
decidere l'acquisto, sarebbe opportuno avvalersi dell'intervento di un
perito camerale professionista.