Restauro di tappeti orientali

Il Persiano Tabriz Extra fine, di cm. 210 X 150, prima del lavaggio (foto a sinistra) e dopo il lavaggio ed applicazione delle cimose (rifiniture dei bordi) e le catenelle a doppio nodo nelle frange (foto a destra).


Da L’Ape del Conca, il periodico di informazione della Valle del conca, Morciano di Romagna (Rimini), dicembre 2002, numero 4.

 
Riscoperta e restauro di un tappeto antico Persiano Tabriz a Morciano

 

In seguito alla perizia di un lotto di tappeti orientali appartenenti ad una famiglia Morcianese, il perito estimatore di arazzi e tappeti Persiani Hossein - Fayaz Torshizi, ha rilevato che uno degli esemplari presi in esame era particolarmente vecchio e raro nel suo genere.
Tale tappeto fu acquistato negli anni settanta ad un’asta di Bologna. Nel certificato di autenticità dell’atto di vendita, gli organizzatori dell’asta avevano indicato il termine generico Tabriz antico, senza peraltro specificare data o periodo di annodatura.
Hossein Fayaz, attraverso un’accurata ricerca ed esame del tappeto, ha stabilito che l’esemplare apparteneva al periodo della seconda metà dell’ottocento. Quindi, il tappeto aveva una età tra cento trenta e cento quaranta anni.

Tabriz antico, Persia (seconda metà del XVIII° secolo), cm. 173 X cm. 137 = mq. 2,37

Considerando che i tappeti, al contrario dei mobili e dei quadri che vanno appoggiati e fissati sul muro, vengono stesi sui pavimenti, e quindi calpestati tutti i giorni, questo esemplare, nel suo genere, rappresentava una rarità. Infatti, secondo una normativa comunitaria, i tappeti, superando gli ottanta anni, sono considerati antichi. Anche, perché l’esposizione per un periodo così lungo ad uso e consumo logora decisamente il tappeto.Dietro richiesta dei proprietari, Hossein Fayaz ha accettato l’incarico del restauro del tappeto. L’operazione ha richiesto l’impiego di alcuni mesi di lavoro paziente, non sempre facile, e duro.

Hossein Fayaz, in una fase del restauro del Tabriz antico

Il lavoro è stato eseguito nel negozio dei Fayaz a Morciano, in Via Roma, numero 51, nel massimo rispetto delle tecniche e materiali naturali usati all’era di realizzazione del tappeto e con un massiccio ripiego dei suoi filati.
Il restauro è consistito nella ricostruzione delle cimose, delle catenelle a doppio nodo da ambedue le parti delle frange, dell’angolo destro in alto di circa trenta centimetri quadrati (cm. 6 X cm. 5), dell’ordito e trama di nove piccole zone danneggiate del diametro di circa tre - quattro centimetri presenti nel campo del tappeto e del vello nelle zone mancanti.


Questo esemplare, molto fine, con 420.000 nodi asimmetrici (Farsibaft) in un metro quadrato,realizzata interamente in pura lana su ordito e trama di cotone, esprime l’arte millenaria del tappeto floreale Persiano. Il suo disegno è curvilineo, con medaglione centrale e quattro cantonali, il motivo di campo, flora, palmette di Loto, rosette e ramoscelli di Herati. La bordura è formata da tre fasce e d’una lavorazione esterna, tutte e quattro, ed in particolare la fascia centrale è a motivo rosette e ramoscelli di Herati.
Particolarmente belle sono le sue tinte naturali: Beige dorato di fondo, blu scuro, blu chiaro, marrone chiaro, Hennè, verde oliva, giallo oro e rosa, resi tenui e riposanti dal passare del tempo.

Tabriz antico, Persia (seconda metà del XVIII° secolo), cm. 173 X cm. 137 = mq. 2,37
Il rovescio del tappeto dopo il restauro

Questo tappeto, per amore verso gli oggetti rari ed antichi, va esteso in un angolo della casa meno trafficata, o meglio ancora, come arazzo, appeso al muro. 

Atos Berardi

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