Come
conservare i tappeti
Tratti
dal libro "Il tappeto persiano: cultura e società orientale a casa" di
Hossein - Fayaz Torshizi, 1981. Pesaro, Italia.
Pulitura
e manutenzione del tappeto
Una
buona manutenzione del tappeto oltre a renderlo più bello, prolunga la
sua vita. Il modo migliore per pulirlo è la scopa di saggina, con fibre
lunghe almeno 20 cm. Oppure una spazzola in fibre naturali, con setole
morbide e lunghe almeno 2,5 cm..
Sono consigliate le spazzole usate per strigliare i cavalli, mentre sono
da evitare l'aspirapolvere e battitappeto elettrico, in particolare modo,
quelli rotanti. L'aspirapolvere allenta i nodi del tappeto, che, con l'andare
del tempo, potrebbero uscire dall'ordito. Quelli più leggeri possono essere
usati, però con molta attenzione.
Sono consigliati invece, i battitappeti manuali di bambù o di plastica,
da usare, però solo sul retro del tappeto.
Pulitura
a mano
La
pulitura a mano, fatta in casa è certamente la più economica e la più
facile, ma potrebbe essere pericolosa per i pezzi antichi o di seta. Per
una corretta pulitura a mano, bisogna prima di tutto mettere il tappeto
al rovescio su un tavolo e controllare se esistono zone danneggiate con
tagli e rotture. Se esistono, è bene cucire provvisoriamente questi falli,
in modo che il lavaggio non causi maggiori danni.
Subito dopo si batte il tappeto, sempre al rovescio per fare uscire tutta
la polvere. Poi si puliscono le eventuali macchie esistenti.
Prima di quest'operazione tuttavia, è opportuno fare una prova: fare controllare
se i colori sono fissi; questa si effettua strofinando uno straccio bianco
di cotone inumidito sulle tinte più delicate quali il blu, il rosso vivo,
l'arancione etc… Se il panno risulta colorato è necessario portare il
tappeto a ditte specializzate per il lavaggio.
Gli attrezzi occorrenti per la pulizia a mano sono: un secchiello, una
spazzola in fibre naturali, un po' d'aceto bianco e uno shampoo neutro
delicato. Nel secchiello bisogna mettere mezza tazza di shampoo con quattro
tazze e mezzo d'acqua tiepida ed un cucchiaino d'aceto bianco naturale
(l'aceto serve per fissare i colori).
Per eseguire un lavaggio rapido basta mettere
solo un quarto d'aceto e tre quarti d'acqua, senza shampoo.
Quando s'inizia la pulitura vera e propria il tappeto va steso su una
superficie piana e dura (un tavolo o una terrazza) con il pelo rivolto
verso l'alto, al diritto. A questo punto si procede immergendo la spazzola
nella soluzione, senza inzupparla eccessivamente, ed iniziare a strofinare
il tappeto in modo omogeneo, prima nel verso del pelo, poi contro pelo
ed infine ancora nel verso del pelo.
Per asciugare si può mettere al rovescio al sole, ma se i raggi sono troppo
potenti, è più opportuno metterlo all'ombra. Se nell'asciugarsi si nota
che lo shampoo ha lasciato dei residui di polvere bianca, per toglierli
è sufficiente strofinare il tappeto con la scopa di saggina nel verso
del pelo.
Cose
da non fare
Non
bisogna mai, per nessuna ragione, mettere il
tappeto in lavatrice; quest'operazione potrebbe causare danni
irreparabili.
Non bisogna mai far lavare un tappeto a secco,
perché potrebbero svilupparsi pericolosi fenomeni chimici dall'unione
dei solventi usati per lavare e la sporcizia che c'è all'interno.
Mai immergere il tappeto in acqua. Quest'operazione si fa in Iran, ma
solo con i tappeti appena terminati; oppure si fa da ditte specializzate,
ma con prodotti e dosi specifiche (si usa il coloro per il fissaggio delle
tinte in percentuali bassi).
Estremamente deleteri sono gli aspirapolvere a spazzole rotanti, che,
con la loro energica azione, a lungo andare, possono sciogliere i nodi.
Usura
Per
evitare che i tappeti subiscano un'usura pericolosa, a causa del passaggio
continuo di persone o a causa dei mobili troppo pesanti, si deve girare
il tappeto ogni tanto, in modo che non si consumino le stesse parti.
Inoltre, è opportuno cambiare posizione dei mobili ogni due tre mesi.
Sotto di questi, poi, sarebbe necessario mettere dei dischi di feltro
autoadesivi, oppure, nelle dimensioni più grandi, spessori di cartone
o di legno.
Tarme
Per
evitare che questi parassiti causino dei danni, bisogna pulire i tappeti
regolarmente, con la scopa di saggina e pulirli in modo approfondito ogni
sei mesi, lasciandoli esposti all'aria aperta almeno ogni quindici giorni.
Bisogna non lasciarli per lungo tempo sotto mobili pesanti, perché le
tarme si riproducono più facilmente in luoghi chiusi e soprattutto umidi
e caldi.
Durante l'estate se ci si assenta a lungo da casa, è meglio prima di partire
pulire i tappeti, per poi piegare od arrotolare assieme con bustine forate
di naftalina o di canfora. Tutto va coperto con tessuti puliti o con la
carta di giornale. Mai con fogli di cellofan
o di plastica.
Umidità
L'umidità,
oltre a favorire il prodursi di tarme, fa marcire velocemente il tappeto
poiché questa è assorbita dalla lana e/o dalla seta. Per questa ragione,
non si devono mai appoggiare sui tappeti vasi di fiori, come non si deve
fissare il tappeto al suolo con la colla.
Altri
pericoli
Il
troppo calore, prodotto dai termosifoni e dai caminetti potrebbe
essiccare gli oli naturali contenuti nella lana, rendendola friabile ed
opaca.
Gli animali domestici potrebbero macchiare il tappeto con urina
o magari giocare su di loro con le unghie. Le macchie d'urina vanno immediatamente,
prima tamponati ed assorbiti con un panno bianco di cotone o la carta
assorbente, poi, ancora tamponati ripetutamente con un panno umido. Infine
pulite con la soluzione indicata nel settore di pulitura a mano. Perché
gli acidi urici potrebbero danneggiare seriamente il tappeto.
I raggi diretti del sole, infine,
sono estremamente dannosi perché sbiadiscono i colori. Poiché anche i
tappeti devono essere esposti alla luce, per evitare il prodursi di tarme,
è doveroso perciò esporli al rovescio, in modo da evitare danni.